L’obelisco dell’Immacolata è un obelisco barocco di Napoli situato in piazza del Gesù Nuovo, di fronte alla chiesa omonima.
Il monumento è in ordine cronologico l’ultimo dei tre grandi obelischi di Napoli, essendo stato eretto nel Settecento e dunque dopo quello di San Gennaro e San Domenico.
L’opera, alta 22 metri, si ispira alle innumerevoli macchine da festa presenti in quei secoli ed è rivestita da decorazioni marmoree che la rendono uno dei maggiori esempi di scultura barocca a Napoli.
Si dice che se si fissa attentamente di spalle, il velo che avvolge il capo della Vergine appare come un volto stilizzato con lo sguardo fisso verso il basso e, secondo la leggenda raffigurerebbe la Morte in persona con tanto di gobba e scettro in mano.
La guglia fu eretta a metà Settecento per volere del gesuita padre Francesco Pepe su progetto di Giuseppe Genoino grazie ad una colletta pubblica.
Essa insiste al centro della cosiddetta “insula gesuitica” che si instaurò a Napoli a partire dalla fine del Cinquecento e che durò fino al primo decennio del Seicento, quando sorsero in quell’area prima la chiesa del Gesù Nuovo, il palazzo delle Congregazioni e la casa Professa dei Padri Gesuiti.
L’obelisco fu innalzato nel luogo in cui sorgeva una precedente scultura equestre dedicata a Filippo V, che servì per celebrare la visita fatta in città da parte del re spagnolo.
Ogni anno, l’8 dicembre, dai pompieri viene posta in cima alla statua una corona di fiori in onore dell’Immacolata Concezione.
L’opera, alta 22 metri, si ispira alle innumerevoli macchine da festa presenti in quei secoli ed è rivestita da decorazioni marmoree che la rendono uno dei maggiori esempi di scultura barocca a Napoli.